C.U.C. c/o Unione dei Comuni Montedoro

Dettaglio gara

affidamento servizio refezione scolastica

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Struttura Appaltante: SETTORE SERVIZI SOCIALI PUBBLICA ISTRUZIONE DEL COMUNE DI BITETTO

Cig: 8971743489

Numero gara: 8342715

Stato: Annullata

Oggetto: affidamento servizio refezione scolastica

Descrizione: affidamento del servizio di Refezione Scolastica per le scuole dell'infanzia dell’Istituto Comprensivo “Cianciotta – Modugno” di Bitetto (plessi Costituzione 1, E. Fermi ed E. Lucatorto) per nr. 2 anni con opzione di rinnovo

Importo di gara: € 209.095,00

Importo soggetto a ribasso: € 209.095,00
Importo non soggetto a ribasso: € 0,00

Scelta del Contraente: Procedura Aperta

Tipo di appalto: Servizi

Criterio di aggiudicazione: Offerta Economica Più Vantaggiosa

Modalità di partecipazione: Telematica

R.U.P.: Dott.ssa Maria Silvia Chimienti

Data di pubblicazione: 10/11/2021

Data scadenza presentazione chiarimenti: 22/11/2021 12:00

Data di scadenza bando: 01/12/2021 09:00

Caricamento busta amministrativa, tecnica ed economica

Da: dalla data di pubblicazione della gara
A: 01/12/2021 09:00:00

Data prima seduta pubblica amministrativa 02/12/2021 09:30

Riepilogo documentazione

Determina a contrarre - determinazione a contrarre n. 427-2021.pdf
Bando di gara - bando e disciplinare refezione scolastica 2021.pdf
Capitolato - capitolato refezione scolastica 2021 bitetto.pdf
DGUE - DGUE.pdf
Istanza di partecipazione - istanza e-dichiarazioni-refezione.pdf
Menu - menu Regione Puglia.pdf
DUVRI - DUVRI_SERVIZIO MENSA_2021.pdf
Dichiarazione di impegno - DICHIARAZIONE DI IMPEGNO.pdf
Modello offerta economica - modello offerta economica.pdf
Manuale operativo - Manuale Operativo - Aperta OEPV - Senza Marca piattaforma TRASPARE.pdf
Determina di approvazione schema bando - Determina_di_approvazione_schema_bando.pdf.signed.pdf
Allegato: DGUE - DGUE.pdf
Allegato: Bando di gara - bando e disciplinare refezione scolastica 2021.pdf
Determina di annullamento gara - determina revoca gara affidamento servizio refezione scolastica.pdf.p7m

Chiarimenti

1 OGGETTO: Servizio di ristorazione scolastica a favore degli alunni frequentanti le scuole dell’infanzia di pertinenza comunale, periodo scolastico gennaio 2022 - dicembre 2023. Si invia la seguente richiesta di chiarimenti già inviata in data 18/11/2021, a mezzo pec ai seguenti indirizzi: protocollo.bitetto@pec.egovba.it , servizisociali@pec.comune.bitetto.ba.it, come previsto dagli atti di gara: - Tra i documenti da inserire nella busta amministrativa è richiesto il DGUE, si chiede se deve essere compilato e allegato il fac simile fornito dalla stazione appaltante oppure compilarlo sulla piattaforma come da screenshot allegato. - Nel capitolato (Articolo 1 - Oggetto del servizio affidato) è precisato che “Potranno usufruire del pasto, con le stesse modalità previste per gli alunni, gli insegnanti e i collaboratori delle scuole pubbliche aventi diritto alla mensa in base a disposizioni legislative, regolamentari e contrattuali. Il numero dei pasti da erogare in favore del personale docente non rientra in quello posto a base di gara”. Nel capitolato (Articolo 4 - Tipologia dell’utenza) è altresì precisato che “L’utenza è composta dagli alunni delle scuole dell’infanzia statali nonchè dal personale docente operante presso i plessi scolastici aventi diritto al pasto. Il numero dei pasti da erogare in favore del personale docente non rientra in quello posto a base di gara” Non essendo stato quantificato ed inserito il costo relativo ai pasti da erogare agli insegnanti nella base d’asta, si chiede di chiarire come verrà remunerata l’erogazione dei suddetti pasti e quale sarà il numero complessivo degli insegnanti interessati quotidianamente al servizio. - Nel Disciplinare (TITOLO 6 - DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA) è prescritto che “Il possesso della certificazione del sistema di qualità può essere assorbito dall'attestazione SOA, se questa riporta la pertinente annotazione”. Si chiede se sia un mero refuso, in quanto l’attestazione SOA è la certificazione obbligatoria per la partecipazione a gare d’appalto per l’esecuzione di appalti pubblici di lavori. -Nel disciplinare (TITOLO 8 - BUSTA C OFFERTA ECONOMICA) e nell’Allegato A/2 (Modulo dell’offerta) viene richiesto di indicare il prezzo unitario offerto, mentre nel Capitolato (Articolo 26 - Importo complessivo dell'affidamento e prezzo a base di gara), è precisato che “Il ribasso offerto non può essere pari a zero o a cento” e all’Articolo 27 - Importo contrattuale “Il valore presunto complessivo del contratto sarà determinato dal risultato ottenuto applicando il ribasso percentuale che la ditta aggiudicataria avrà offerto in sede di gara all’importo pro pasto a base d'asta”. Inoltre nella DICHIARAZIONE DI IMPEGNO si chiede, all’operatore economico, di dichiarare di aver giudicato il servizio realizzabile, gli allegati adeguati ed i prezzi nel loro complesso remunerativi e tali da consentire il ribasso offerto. Si chiede, pertanto, se il riferimento al “ribasso offerto” sia un mero refuso. - Il capitolato (articolo 9 - Prodotti da agricoltura biologica) così dispone “Per quanto non riportato ed espresso nel presente articolo si rimanda all'appendice A-2 della DGR 1435/18 ad esclusione dell'obbligo di sottoporre i centri cottura a verifica e controllo ai sensi del Reg. CE 834/07 e s.m.i.”. Poiché non è possibile che un atto avente forza di legge e una direttiva regionale siano derogati per scelta della p.A. si chiede di modificare il capitolato sul punto. - A norma del capitolato (Articolo 17 - Requisiti igienico-sanitari, strutturali e organizzativo- funzionali dell’impresa gestore del servizio di ristorazione scolastica) “Il gestore dovrà possedere certificazione UNI EN ISO 9001 rilasciata da un Organismo di Certificazione accreditato dall'ente accreditato nazionale o equivalente. Inoltre, il/i centro/i cottura di riferimento del presente capitolato, deve/devono essere portato/i in scopo di certificazione entro un anno dall'aggiudicazione del servizio ristorazione”. Poiché di fatto si consente al possibile aggiudicatario di operare per un anno (la metà del tempo contrattuale) in mancanza della prescritta certificazione di qualità, che garantisce codesto Ente in ordine alla qualità e il rispetto delle norme comunitarie di settore, si chiede di modificare il capitolato sul punto. - Nel capitolato compaiono le seguenti disposizioni. Articolo 12 - Organizzazione del servizio e indicazioni operative Il numero dei mezzi da impiegare per il trasporto dovrà essere sufficiente in rapporto al numero dei pasti da distribuire e al tempo di percorrenza da osservare inteso quale lasso temporale decorrente dalla fine delle operazioni di cottura e preparazione per il trasporto dei pasti al loro trasporto presso i punti di somministrazione all'utenza, che dovrà essere tale da assicurare, in relazione a ciascun plesso scolastico da servire, tempi non superiori in ogni caso a 20 (quindici) minuti. Articolo 22 - Trasporto, distribuzione e somministrazione dei pasti Gli automezzi e il personale impiegati per il trasporto dei pasti dovranno essere in numero sufficiente affinché il lasso temporale decorrente dalla fine delle operazioni di cottura all'avvio effettivo del trasporto dei pasti presso i punti di somministrazione all'utenza, non sia superiore in ogni caso a 15 (quindici) minuti. Art. 29 – Criterio di aggiudicazione Nella griglia dei criteri di valutazione relativa al “Tempo di percorrenza per il trasporto dei pasti” (massimo 5 punti) sono indicati i seguenti parametri: 45 minuti ----punti 2 30 minuti ---- punti 3 15 minuti ---- punti 5 Alla luce della evidente confusa rappresentazione delle tempistiche da rispettare indicate nel capitolato speciale di appalto (liddove peraltro si prevede un punteggio per tempi di percorrenza di 30 e 45 minuti che sono superiori ai tempi massimi stabiliti, sia pur contraddittoriamente, in 15 e 20 minuti, dalla disciplina di gara), non è dato comprendere quale sia effettivamente il tempo massimo prescritto per la consegna dei pasti e con quale modalità sarà attribuito il punteggio di cui all’art. 29 cit. Pertanto si chiede di riformulare le predette prescrizioni, al fine id renderle coerenti tra loro, e di stabilire i correlati parametri contenuti nella griglia di valutazione dei punteggi. - A norma dell’art. 10 del capitolato (Valorizzazione e promozione dei prodotti a chilometro zero) “Al fine di favorire nei ragazzi il legame con i prodotti della propria zona di origine e nel rispetto delle abitudini alimentari degli utenti, 1’impresa privilegerà l'acquisto di derrate alimentari della zona pugliese e del Comune di Bitetto. In particolare, acclarata la vocazione territoriale, il gestore del Servizio di Ristorazione scolastica deve obbligatoriamente utilizzare: olio extravergine di oliva prodotto e confezionato su territorio del Comune di Bitetto; prodotti ortofrutticoli prodotti sul territorio del Comune di Bitetto. Inoltre, come indicato nella Legge Regionale 30 aprile 2018, n. 16 “Norme per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e agroalimentari a chilometro zero e in materia di vendita diretta dei prodotti agricoli”, negli appalti pubblici per l'affidamento dei servizi di ristorazione collettiva, le stazioni appaltanti devono prevedere criteri preferenziali a favore dei soggetti che nella preparazione dei pasti garantiscano l'utilizzo di prodotti a chilometro zero in misura non inferiore al trentacinque per cento, in termini di valore, dei prodotti agricoli e agroalimentari, anche trasformati, complessivamente utilizzati su base annua. Pertanto saranno garantiti criteri di premialità, nella fase di valutazione delle offerte tecniche per: - utilizzo continuo e costante nei menù settimanali di prodotti con certificazione — “Marchio Prodotti di Puglia” della Regione Puglia; - utilizzo continuo e costante nei menù settimanali di alimenti DOP/IGP del territorio nazionale, preferibilmente regionale”. Nel primo capoverso si parla di “privilegio” dell’acquisto di derrate nel territorio del Comune di Bitetto, salvo poi indicare in quello successivo un “obbligo” per l’azienda affidataria del servizio di utilizzare “olio extravergine di oliva prodotto e confezionato su territorio del Comune di Bitetto; prodotti ortofrutticoli prodotti sul territorio del Comune di Bitetto”. Nello stesso articolo del CSA si fa poi riferimento alla Legge regionale 16 del 2018 che richiama criteri preferenziali come dallo stesso ente evidenziato, ma non certamente obblighi salvo poi indicare criteri di premialità per l’utilizzo di prodotti con certificazione — “Marchio Prodotti di Puglia” della Regione Puglia o alimenti DOP/IGP del territorio nazionale, preferibilmente regionale richiamati nella griglia di cui all’art. 29. Non si può non rilevare l’evidente contrasto con la prescrizione del CSA laddove l’obbligo di acquisto di prodotti ortofrutticoli e di olio del Comune di Bitetto non si concilia con le premialità che al contrario hanno una connotazione generica riferita a prodotti “Marchio Prodotti di Puglia” o “Alimenti DOP/IGP del territorio nazionale, preferibilmente regionale”. Inoltre, stante l’obbligo, a norma del capitolato, di acquistare i prodotti ortofrutticoli (e l’olio extravergine di oliva) da impiegare nel servizio, esclusivamente da produttori ubicati nel Comune di Bitetto, non ha nessun senso ed è priva di possibilità applicative la disposizione che prevede premialità per l’impiego di prodotto di tal genere a chilometro zero. Pertanto si chiede di modificare la predetta disposizione, in quanto manifestamente contraddittoria e illogica. - All’art. 1 del capitolato (Oggetto del servizio affidato) è espressamente precisato che “il servizio di ristorazione scolastica del Comune di Bitetto, per le scuole dell’infanzia statali negli esercizi 2022/2023” è “in «legame fresco - caldo»”. Senonchè, il successivo art. 12 dello stesso capitolato, dopo aver disposto che “I pasti devono essere prodotti e confezionati nella stessa mattinata del loro consumo” prevede che “E’ tuttavia ammessa la precottura solo nel giorno antecedente e solo se è utilizzato un abbattitore rapido di temperatura (10°C al cuore del prodotto entro 2 ore)”. Tale previsione introduce in maniera surrettizia una modalità di preparazione diversa da quella indicata e richiesta per la procedura di gara (art 1 CSA legame fresco-caldo), come peraltro riscontrabile dalle Linee di Indirizzo per la Ristorazione Collettiva Scolastica ed Aziendale, Allegato A “Modalità di gestione del servizio” (pagg. 33-34) D.G.R. 1435/2018, cui la Stazione appaltante ha espressamente rinviato, in virtù delle quali “La preparazione degli alimenti può avvenire con diverse modalità di preparazione e movimentazione. Il sistema tecnologico utilizzato per trasferire, nello spazio e nel tempo, gli alimenti dal produttore al consumatore finale è detto “legame”. I criteri ed parametri che permettono la realizzazione di un legame sono fondamentalmente correlati alle temperature ed alla logistica della distribuzione/somministrazione. Le principali modalità sono: - Preparazione con legame fresco-caldo (detto anche espresso o cuoci e somministra): in cui la somministrazione avviene a distanza di pochi minuti dalla fine cottura/preparazione. Il pasto viene preparato e distribuito/ veicolato entro un breve lasso di tempo. Deve essere garantita idonea temperatura sia per i piatti caldi (almeno + 60 °C al cuore del prodotto) e sia piatti freddi, dalla fine cottura/preparazione alla somministrazione. È uno dei sistemi più frequenti. - Preparazione con legame refrigerato-caldo (cook and chill – cuoci raffredda – riattiva e somministra): rapido raffreddamento degli alimenti al termine della cottura e successiva rigenerazione, per salvaguardare le proprietà organolettico-nutrizionali e igieniche. La distribuzione viene differita rispetto alla preparazione/cottura, sempre nel rispetto della catena del freddo. I principali punti critici sono costituiti dal mantenimento della temperatura dei prodotti a 0° -3°C per il tempo stabilito dal produttore, che può andare da alcuni giorni ad alcune settimane (anche con l’uso dell’atmosfera modificata) e dalla riattivazione dei prodotti prima della somministrazione, con il raggiungimento di almeno + 60 °C al cuore degli stessi. - Preparazione con legame surgelato-caldo (cook and freeze – cuoci-raffredda - surgela - riattiva e somministra): surgelamento degli alimenti al termine della cottura (che permette la loro conservazione per alcuni mesi) e successiva rigenerazione, per salvaguardare le proprietà organolettico nutrizionali e igieniche. Principali punti critici sono rappresentati dalla necessità di mantenere le temperature costanti di -18 °C al cuore dei prodotti e dalla riattivazione degli stessi prima della somministrazione, con il raggiungimento di almeno + 60 °C al cuore. Anche in questo caso la distribuzione viene differita rispetto alla preparazione/cottura, nel rispetto della catena del freddo. - Preparazione con legame misto: prevede la combinazione di sistemi produttivi e di somministrazione Include uno o più legami e sistemi produttivi/distributivi al fi ne di ottimizzare il risultato del pasto sia dal punto di vista delle caratteristiche organolettiche e igienico-sanitarie, sia dal punto di vista nutrizionale. Il legame fresco caldo, detto anche cuoci e somministra (peraltro richiamato anche nelle Linee guida del Ministero della Salute), non consente, dunque, in alcun modo la preparazione in giorni diversi da quello di somministrazione al contrario del «Cook and chill» in cui è invece previsto il surgelamento degli alimenti, modalità che pare essere consentita in un passaggio dell’art. 12 del CSA in cui viene modificata la tipologia di preparazione dei pasti. Tuttavia, poiché tale possibilità contrasta frontalmente con modalità di erogazione del servizio (fresco/caldo), invece espressamente applicata nella specie, e consente peraltro di erogare la prestazione con una organizzazione radicalmente diversa da quella imposta dalla modalità fresco/caldo (e soprattutto con costi assai ridotti rispetto a quest’ultima) si chiede di precisare quali sono le modalità di prestazione del servizio consentite, quali sono le caratteristiche strutturali e organizzative che il concorrente deve dimostrare per poter prestare il servizio in modalità diversa dal legame fresco/caldo e in quale misura le differenze tra le due modalità assumono rilevanza ai fini della valutazione dell’offerta tecnica e dell’attribuzione dei punteggi previsti. - A norma dell’art. 9 del capitolato (Prodotti da agricoltura biologica) sono prescritte le percentuali minime di alimenti biologici, nella misura del 35% per la frutta, del 35% per gli ortaggi, del 35% per i legumi, del 35% per i prodotti trasformati di origine vegetale (escl. succhi di frutta), del 35% per l’olio extravergine di oliva, del 35% tra pane - prodotti da forno, pasta-riso -farine - cereali e derivati, del 30% tra uova, yogurt e succhi di frutta. Senonchè, le predette percentuali violano apertamente le norme sovraordinate. Come noto, si applicano nella specie i Criteri Ambientali minimi di cui al d.M. 10.3.2020 (in 4.4.2020), in applicazione dell’art. 34, d. l.vo n. 50/2016, che invece prevedono le seguenti percentuali minime: - 50 % per la frutta - 50 % per gli ortaggi - 50 % per i legumi - 40% per l’olio extravergine di oliva. Da tanto deriva non solo che sono state previste quantità di prodotto biologico inferiore a quanto previsto dai CAM (che sono inderogabili) ma che la base d’asta (determinata anche in relazione alle quantità di prodotto biologico da impiegare, notoriamente più costoso di quello convenzionale) ne risulta inficiata. Analoghe considerazioni possono svolgersi in relazione alla stagionalità. Infatti, il menu allegato agli atti di gara (che peraltro contiene solo quattro settimane, mentre nel capitolato il riferimento è a cinque settimane) non rispetta minimamente la stagionalità prevista dall’allegato A ai CAM di settore, in quanto molteplici prodotti / derrate da utilizzare per la preparazione dei menu non sono coerenti con la stagionalità stabilita della predette vincolanti disposizioni nell’ottica della sostenibilità e basso impatto ambientale del servizio da erogare. Pertanto, si invita codesta Amministrazione a modificare le prescrizioni di gara in merito. - Infine, si rileva che tra le diete speciali ed etico-religiose citate nella documentazione di gara non compaiono quelle da destinare ad utenti celiaci in favore dei quali, come noto, i pasti devono essere preparati nel rispetto di parametri stabiliti e in centri di cottura con specifiche condizioni/requisiti strutturali disciplinate dalla deliberazione di G.R. n. 890/2012 del 9.5.2012 e nota/avviso dell’ASL BA del 3.8.2012 che dettaglia le vari classificazioni di tutela, dei centri cottura, per la preparazione dei pasti per celiaci. Alla luce delle suesposte considerazioni, si chiedono i chiarimenti e le modifiche sopra illustrati nell’esercizio della potestà di autotutela. In attesa, si porgono cordiali saluti.

A riscontro si precisa che quanto contestato risulta essere privo di qualsivoglia presupposto in fatto e in diritto. E’ evidente che trattasi di riproposizione di quanto già contestato in data 18.11.2021, come del resto evidenziato dallo stesso concorrente, che non trova alcun riscontro negli atti di gara. Il Rup

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